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E = EMMECIQUADRO.

Molto spesso si sente parlare dell'importanza di gestire il proprio tempo o di gestire la propria ansia. Chiunque non sia padrone del proprio tempo viene considerato disorganizzato, chi si fa prendere dalle situazioni è considerato emotivo. Ma come la mettiamo con la più importante risorsa che abbiamo a disposizione, la nostra  energia? cosa facciamo della nostra energia? Come va una gara quando siamo carichi e pieni di energia? Che esperienza di qualità riusciamo a fare quando siamo carichi? Prendiamo ad esempio un giocatore di baseball. Molti sono concordi nel credere che la battuta nel gioco del baseball sia uno dei gesti più complessi nel panorama dei gesti sportivi: un battitore mette in atto uno dei sistemi più complessi di "energy management".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Velocità, resistenza, esplosività, coordinazione sul piano fisico. Concentrazione, motivazione, impegno, divertimento, resilienza, tolleranza alla frustrazione, rabbia, paura sul piano psicologico. Questi fattori ad esempio fanno della performance sportiva un delicato intreccio di energia fisica e mentale.

L'energia è la più importante risorsa di cui disponiamo. Difficile è pensare che l'energia non provenga prima di tutto dalla nostra sfera biologica: un corpo allenato, riposato, che dispone delle necessarie calorie e che sa come ricaricare le proprie batterie è alla base di una performance sportiva eccellente. Per gestire al meglio la propria energia è importante rispettare alcuni principi basilari:

L'energia è una risorsa finita, dobbiamo saperci ricaricare.L'energia ha un andamento ritmico: il nostro sistema funziona ad intermittenza. Si accende e si spegne al bisogno. Se rimaniamo perennemente accesi il rischio è ad esempio l'overtraining, se rimaniamo perennemente spenti (ma  non è un caso molto frequente negli atleti) ci impigriamo, ci demotiviamo o ci deprimiamo.Per crescere dobbiamo investire energia: per migliorare è necessario esporci a situazioni di stress. Quando ci alleniamo dobbiamo esporre il nostro sistema a crescenti situazioni di stress. Stress e riposo sono due stati fisici e mentali che ritmicamente si devono alternare.L'energia è non solo di natura fisica, ma anche di natura psicologica. Energia emotiva (le emozioni in preparazione mentale) ed energia mentale (pensieri, aspettative, dialogo interno) completano infatti il quadro del nostro sistema così complesso e naturalmente "perfetto".

Se l'energia che abbiamo a disposizione nel nostro corpo ci informa sulla Quantità di energia che abbiamo a disposizione, quella mentale ci informa sulla sua Qualità. Prendiamo ad esempio il nostro battitore che, nel baseball, esce dal campo con tre stike al suo ultimo turno di battuta: sarà arrabbiato ma ancora carico per non aver battuto. Si sarà caricato di Energia Negativa. L'energia quindi può variare in Quantità e in Qualità. Energia Positiva è ad esempio quella che scaturisce dal senso di sfida, da emozioni positive, dal senso di avventura. Lo stato di "Full Engagement" per un atleta scatirisce dalla sua capacità di ottimizzare l'equilibrio tra Quantità e qualità della propria Energia. Non solo, per raggiungere uno stato di totale concentrazione su ciò che stiamo facendo (Full Engagement) dobbiamo anche lavorare su una terza dimensione: la canalizzazione dell'Energia o Focus. Il focus può essere come un LASER, quindi interamente centrato su un obiettivo, oppure come una normale LAMPADINA, quindi distribuito, parcellizzaato. Imparare a distribuire e focalizzare intenzionalmente la migliore e più piena energia è la capacità degli atleti di Full Engagement.

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